La Riforma del Terzo Settore | Piazza Grande
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16 Mag La Riforma del Terzo Settore

renzi_twitter_riforma_terzo_settore«Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. 
E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo». A partire da queste parole, Matteo Renzi ha annunciato nei giorni scorsi le linee guida per la Riforma del Terzo Settore. Un documento – scaricabile QUI – attraverso il quale si mira a ridisegnare completamente il Welfare partecipativo.

AUTHORITY E TESTO UNICO

ll fine della riforma sarà quello di «ammodernare le modalità di organizzazione ed erogazione dei servizi, rimuovere le sperequazioni e ricomporre il rapporto tra Stato e cittadini, tra pubblico e privato, secondo principi di equità, efficienza e solidarietà sociale». E ancora istituire una «Authority del Terzo settore» e coordinare «la disciplina civilistica, le singole leggi speciali e la disciplina fiscale, con la redazione di un Testo unico del Terzo settore».

RIFORMA GIURIDICA, SERVIZIO CIVILE NAZIONALE UNIVERSALE, 5X1000

I modi concreti per attuare quest’idea, passano prima di tutto per una riforma giuridica del settore, che vive ancora una condizione di ambiguità: non si può continuare ad avere confini poco chiari, come quelli di adesso, tra volontariato e cooperazione sociale, tra associazionismo di promozione sociale e impresa sociale, scrive il premier. Il secondo passaggio cruciale della riforma è il servizio civile nazionale universale: fino ad un massimo di 100 mila giovani all’anno per il primo triennio potranno avere, secondo la riforma, 8 mesi di tempo (anziché i 12 del servizio militare) per operare nel terzo settore. Un altro concetto attraverso cui Renzi pensa di riformare il settore del sociale è il sostegno economico: secondo il premier, bisognerebbe rimettere mano a tutte le forme di agevolazione fiscale a favore degli enti non profit ma anche potenziare il 5 per mille rendendo identificabili gli enti non profit che ne beneficiano.

MAIL DEDICATA

«Su tutte queste proposte – spiega il premier – ci piacerebbe conoscere le opinioni di chi con altruismo opera tutti i giorni nel Terzo settore, così come di tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no-profit». Per inviare i propri pareri e suggerimenti, è possibile scrivere all’indirizzo mail terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it

La consultazione sarà aperta dal 13 maggio al 13 giugno 2014. Nelle due settimane successive il Governo predisporrà il disegno di legge delega che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri il giorno 27 giugno 2014.

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