E un uccellino volò in sala comune... | Piazza Grande
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25 Mag E un uccellino volò in sala comune…

 

E un uccellino volò in sala comune…

È il 16 maggio 2015 e sono le 10:05 quando nella Sala Comune del Condomino Pallavicini 12 (Casa Willy e Centro Rostom) un uccellino svolazza a fil di soffitto e dà il “benvenuto” ai circa 20 studenti arrivati per vedere e conoscere i due Centri d’Accoglienza Notturna. Sono studenti di un laboratorio sul fenomeno dell’homelessness tenuto dalla docente Chiara Giustini all’interno del corso di laurea magistrale in “Progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale”. Ad orientare la giornata, oltre i due coordinatori delle strutture (Carlo Brighi e Simone Cipria), è presente Annabella Losco, portavoce dell’associazione AngoloB (riferimento imprescindibile per la comunità di cittadini presente sul territorio). È proprio lei ad aprire le danze quando l’uccellino, finalmente consapevole di aver esaurito il suo picco d’audience, esce di scena. Si parte con un rapido brainstorming su due parole/concetto fondamentali nell’accoglienza delle persone senza dimora: dormitorio e centro d’accoglienza; quali suggestioni nascono dal confronto? Quale processo evolutivo rappresentano?

Da qui, come su un tapis-roulant, scorrono le parole per raccontare Rostom e Casa Willy, i progetti, il “bisogno indifferibile” e la funzione d'”antenna”, il tentativo di un approccio organico e le contraddizioni ancora vive nel sistema; ma anche AngoloB e le convergenze importanti sotto il tetto del Condominio Pallavicini 12. C’è tempo per il confronto e l’approfondimento, le voci degli “inquilini” dei due Centri sono una fonte inestimabile, aiutano a far capire, sentire.

Un giro nei luoghi per vedere, un tempo per tutti in cui focalizzare i concetti e prendere contatto per poi rilanciare.

È questo il senso dell’attivazione finale proposta agli studenti: un’analisi swot ed un progetto d’attività su cui interscambiare.

A far gli onori di “non casa” ci sono gli ospiti/inquilini, tè con menta e fiori dell’orto improvvisato in cortile, poi pizza per tutti.

Ci salutiamo con la piacevole sensazione di qualcosa che ha avuto senso, un arricchimento reciproco, un tempo per capire meglio, un giorno diverso. Grazie.

Simone, Carlo e Annabella

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