
21 Mag Senzatetto e profughi ospiti della Compagnia Circo Paniko

LO SPETTACOLO
Un vecchio ristorante, un maitre scorbutico e dei camerieri maldestri. E poi un’orchestra scapestrata unita ad audaci acrobazie e antiche magie. È lo spettacolo «Il cabaret degli affamati», in scena alla Montagnola fino al 31 maggio. Con il suo teatro la compagnia Circo Paniko vuole riscoprire la strada come luogo di aggregazione, dove tutte le diversità scompaiono e gli individui si riscoprono uguali. Una sensazione tanto più importante per chi in strada ci vive.
Un vecchio ristorante, un maitre scorbutico e dei camerieri maldestri. E poi un’orchestra scapestrata unita ad audaci acrobazie e antiche magie. È lo spettacolo «Il cabaret degli affamati», in scena alla Montagnola fino al 31 maggio. Con il suo teatro la compagnia Circo Paniko vuole riscoprire la strada come luogo di aggregazione, dove tutte le diversità scompaiono e gli individui si riscoprono uguali. Una sensazione tanto più importante per chi in strada ci vive.
IL RACCONTO DELLA SERATA: «UN CIRCO DIVERSO»
«Ma a me le gabbie non mi piacciono mica!», ha detto Paolo quando gli abbiamo proposto di venire al circo, così noi gli abbiamo risposto che era un “circo diverso” e lui si è fidato. Eravamo in tanti: la più piccola, Amina, ha 4 anni ed è entrata nel tendone assonnata e attaccata ai pantaloni del padre; il più grande, Paolo – 67 anni ricchi di sano scetticismo emiliano – si guardava intorno poco convinto ma in pochi minuti l’atmosfera di Circo Paniko ha contagiato tutti. Amina ha sbarrato i suoi enormi occhi neri pieni di meraviglia e con il naso all’insù non ha perso di vista un attimo gli artisti mentre le gambe di Mauro hanno iniziato a muoversi a tempo di musica. «E’ davvero un “circo diverso”» ha detto qualcuno.
Grazie Circo Paniko da parte degli inquilini del progetto «Tutti a Casa» di Piazza Grande per averci regalato una serata di magia e di bellezza. P.S. Paolo tornando a casa ha constatato che «sti cinni hanno proprio dei gran numeri!».
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