
15 Apr Prima di rompersi l’essere umano resiste…
Ve lo raccontiamo così, attraverso le parole di un’operatrice:
«Hassan è entrato da poco in uno degli appartamenti di Tutti a Casa e condivide la stanza con un altro ragazzo. Oggi mi ha insegnato qualcosa di prezioso, che porterò per sempre con me.
Si è seduto davanti a un caffè e mi ha detto: “A Mogadiscio, non c’è solo la guerra, come la intendono negli altri paesi.” A Mogadiscio c’è la follia: tu esci la mattina e non lo sai cosa ti può succedere. Mogadiscio-Tripoli: 7.065 km, 121 ore senza traffico, dice Google Maps. Non me la so nemmeno immaginare, una distanza così.
“Paghi, aspetti i visti per mesi, i confini li attraversi spesso a piedi per non farti vedere.” Alcuni dalla Libia partono subito, altri aspettano nascosti, qualcuno viene preso. Nella maggior parte dei casi, paghi, aspetti e provi a resistere.
“Dopo che siamo partiti da Tripoli la barca è affondata, sono rimasto in mare un giorno e una notte interi.”
Hassan me lo racconta con gli occhi fissi di chi l’ha già raccontato tante volte, mi dice che si sveglia ancora tutte le notti e “non è ancora guarito”. Hassan vorrebbe una stanza da solo, dove poter accendere la luce alle 4 di mattina, quando gli incubi si toccano con mano, poi di nuovo alle 6 quando dagli incubi gridano i fantasmi.
Mi hanno insegnato che ogni materiale ha un suo punto di rottura. Guardo grata Hassan e chi come lui mi insegna che prima di rompersi l’essere umano resiste.»
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