24 maggio 2023 – Una campagna che si muove su tre diversi interlocutori per affrontare in maniera strategica e concreta il tema delle persone senza dimora a Bologna, affiancando il dibattito aperto dal Comune con il piano casa. Si chiama “Torri, tetti e tortellini” e la lancia Piazza Grande, la cooperativa sociale che si occupa di persone senza dimora, che gestisce a Bologna servizi per conto di Asp e Comune e che nasce dal primo, omonimo, giornale di strada italiano. Cento manifesti partecipativi in città per stimolare il dibattito sulla casa e per costruire il canovaccio di una grande assemblea pubblica, da programmare in autunno; una rete di negozi solidali segnalati da un adesivo sulla porta, all’interno dei quali chiunque può accedere per ricevere acqua fresca o calda, l’uso del bagno, una presa per ricaricare il telefonino, un caffè; infine, un appello ai privati: servono trenta appartamenti per accogliere i senza dimora che da più tempo vivono in strada. L’obiettivo è fare di Bologna una città homeless zero, in cui la sostenibilità sociale è una priorità concreta. 

“Lo scorso inverno abbiamo contato diversi decessi tra chi a Bologna dorme nelle nostre strade. Abbiamo segnato il primo di quei lutti con una casetta bianca, con impresse tre parole: Casa, Relazioni, Comunità. Parole che indicano, secondo noi, da un lato ciò che è mancato, dall’altro ciò che servirebbe. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare in città una campagna che da un lato accenda conversazioni e confronti sul fenomeno delle persone senza dimora, dall’altro si ponga un obiettivo molto concreto, di medio/lungo periodo: servono, per gestire la situazione attuale, trenta appartamenti privati i cui proprietari siano disposti ad accettare canoni di locazione calmierato, e servono le risorse per avviare in quei trenta appartamenti progetti di housing first, cioè non appartamenti di transizione bensì risposte stabili a situazioni complesse e di difficile evoluzione. Ma non solo: vogliamo investire nella comunità anche attraverso la creazione di una rete di esercizi commerciali solidali, disposti ad accogliere le persone per esempio attraverso un po’ d’acqua, un riparo o l’uso del bagno. Abbiamo deciso di affiancare il dibattito sul grande piano casa lanciato dal Comune di Bologna, un intervento inedito  per intenzioni e dimensioni, con un’azione che riguardi più in dettaglio la situazione delle persone senza dimora a Bologna, lanciando la possibilità di immaginare una strategia che ci renda, negli anni, una città homeless zero. È un sfida che ha a che fare con la giustizia sociale, con la definizione di diritti inalienabili nella comunità cittadina, ma anche con il governo efficace delle risorse, perché le emergenza costano sempre di più degli strumenti per prevenirle”, dichiara Ilaria Avoni, presidente di Piazza Grande.