Vacanza virtuale | Piazza Grande
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riviera romagnola

02 Ago Vacanza virtuale

Un viaggio surreale in riviera, scivolando dalla realtà al sogno

di Luigi Russo

Ma che ci vai a fare in California, se a un’ora e mezza stai a Formia? Tra le due essendo ad un’ora da Cesenatico ho scelto la gettonata riviera Romagnola. Finalmente per la prima volta nella vita avevo pianificato una vacanza, le desiderate ferie, che chiunque lavori sogna. E così fu! Avevo prenotato un modesto albergo a poca distanza dal mare, sognando di trascorrere parte della giornata a godermi il sole e l’acqua, “speriamo di non affogare”, un pensiero umoristico, che mi aveva fatto sorridere. Quel giorno arrivai nel pomeriggio in albergo e passai gran parte del tempo a sistemarmi, uscii per cenare ed esplorare la zona, niente aveva suscitato in me soddisfazione, niente di eccitante, stanco come non mai me ne ritornai in albergo, deciso di mettermi a letto sperando almeno di chiudere gli occhi, di chiudere, abbassare la saracinesca sull’esistenza. Il giorno dopo un cielo pesante, come di piombo, una follia quest’estate! Rimasi in albergo chiuso con altri, e fuori un acquazzone da affogare pure i pesci, quel brusio di voci e lo schiamazzo dei bambini fece calare in me il pentimento, tanto da volermi flagellare. Poi il sole si ritrovò e come impazzita l’orda attaccò il mare, e colonizzò la spiaggia, io mi presi un materassino già gonfio, non avrei mai potuto avere tutta quell’aria, ero già svuotato del tutto, respiravo appena, e con quella che mi rimaneva sbracciavo disteso su di esso e mi allontanavo, sempre di più fino a che mi sentii veramente solo, poi sfinito mi rovesciai di schiena e chiusi gli occhi, dio! Fa che tutto sia questo, silenzio. Non so quanto tempo passò, credo di essermi addormentato, e già questo di per sé è eccezionale. D’un tratto intorno il mare iniziò ad agitarsi, come un bollore di acqua, e diveniva sempre più scura… Successe dell’incredibile, il materassino iniziò a levitare e alzarsi sempre più dalla superficie del mare, un’isola stava emergendo sotto il mio culo che stava proprio sulla cima di un vulcano. Potevo vedere l’intera isola, non tanto grande, tutta coperta di vegetazione marina, un brulicare di pesci luccicanti saltellavano annaspando, altri esseri strisciavano tra gli spuntoni di roccia umidiccia…
Era forse questo il paradiso? Ero forse morto? Mah!

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